Bersaglieri imolesi eroi sul fronte russo

(Un documento del 1° Cap. med. in congedo Mario Barnabè)

Nell’agosto del 1942, esattamente settanta anni or sono, alcuni bersaglieri di Imola si coprirono di gloria sul fronte russo, dopo avere trascorso uno dei più gelidi inverni che la popolazione locale ricordasse: le temperature raggiunsero i 40 gradi sotto zero. Al disgelo l’acqua raggiunse le ginocchia nelle buche e fu quasi impossibile muovere i mezzi meccanici. La rapida avanzata dei bersaglieri fece sì che fossero bombardati da aerei stukas tedeschi che credevano quel territorio non ancora raggiunto. Il susseguirsi degli scontri a fuoco decimò i bersaglieri del sesto reggimento.

Nel settantesimo anniversario di quegli avvenimenti sembra doveroso ricordare le motivazioni delle decorazioni conferite nei combattimenti sull’ansa del Don.

Il 3 agosto, a Serafimowitch

Medaglia di bronzo “ sul campo” al Capitano Aurelio Barnabè comandante della terza compagnia

“ Comandante di compagnia, in un momento difficile dell’azione, quando già il nemico stava per impossessarsi di una nostra importante posizione, si lanciava alla testa del suo reparto al grido di “Savoia” ricacciandolo ed infliggendogli gravi perdite. Malgrado le severe perdite subite, con i superstiti fronteggiava nuove preponderanti forze nemiche, tenute fino ad allora in rincalzo, permettendo così al battaglione di affermarsi sulle posizioni raggiunte. Durante il violento ed accanito combattimento, durato parecchie ore, sebbene esausto di forze, fu presente ovunque maggiore era il pericolo, entusiasmando con le parole e con l’esempio i dipendenti in una gara magnifica di slancio e di valore”.

Fronte russo Serafimowitch 3 agosto 1942

 

Medaglia d’argento “ sul campo” al bersagliere Alighiero Mirri, bersagliere della terza compagnia del VI RGT

Porta arma tiratore, durante un violento attacco a posizioni avversarie, incurante dell’intenso fuoco che provocava forti perdite alla propria squadra, si portava spontaneamente nei punti più avanzati per facilitare con il tiro della sua arma il compito dei compagni. Ferito gravemente non desisteva dall’azione, finchè, stremato per la forte perdita di sangue, cadeva al suolo esausto.

Fronte russo Serafimowitch 3 agosto 1942

 

Il 13 agosto a Bobrowskij

Medaglia di bronzo al bersagliere Ezio Raspadori, bersagliere della terza compagnia del VI RGT bersaglieri

“Durante un aspro combattimento contro preponderanti forze nemiche, si poneva alla testa dei superstiti della propria squadra e, trascinandoli in un violento corpo a corpo, riusciva a sventare un tentativo di aggiramento. Successivamente, raccolto il fucile mitragliatore di un compagno caduto, con precise raffiche, stroncava un contrassalto nemico”.

Bobrowskij-fronte russo 13 agosto 1942

 

Capitano Aurelio Barnabè, comandante la terza compagnia del VI RGT bersaglieri

Medaglia d’argento al Valor militare

“ Comandante di compagnia, sosteneva bravamente gli urti ripetuti di preponderanti forze avversarie, impiegando i superstiti del suo reparto, già provati in duri combattimenti. Dopo essersi prodigato al limite di ogni possibilità, rimasto con pochissimi uomini e poche armi efficienti, ripiegava in posizione retrostante. Subito dopo partecipava al contrattacco con una compagnia di formazione per rioccupare le posizioni contese. Ferito gravemente, continuava arditamente nell’azione fino a che cadeva per il sangue copiosamente perduto”.

Bobrowskij-fronte russo 13 agosto 1942  

Inutile aggiungere che furono proprio i pochi superstiti di quelle tragiche vicende i più convinti e sinceri amanti della pace, nell’amaro ricordo delle privazioni, dei sacrifici passati e dei tanti amici caduti (dei 300 uomini della terza compagnia del sesto reggimento bersaglieri i superstiti furono meno di venti).

Queste vicende sono descritte in vari volumi e nel sito internet htpp ://digilander.it/fiammecremisi